
La Storia dei Dolci Sardi
La storia dei Dolci Sardi
Un tempo venivano chiamati anche Pistoccus de caffei in quanto venivano preparati in rare occasioni durante l'arco dell'anno, per lo più in occasione di cerimonie come ad esempio matrimoni ed altri riti, serviti in abbinamento al caffè. Si differenziano dai Savoiardi di Fonni o Biscotti di Fonni, soprattutto per la forma: questi ultimi infatti risultano essere più stretti e più lunghi, ma la loro preparazione è pressoché identica.
Vengono utilizzati entrambi per la preparazione di ottimi tiramisù ed altri dolci che necessitano di una base di biscotto da inzuppare.
PARDULAS
Le pardulas o formaggelle sono un dolce tipico della cucina regionale sarda solitamente preparato nel periodo di Pasqua. Le pardulas, chiamate anche casadinas in alcune zone dell’isola, come la Barbagia, sono delle delicate tortine più o meno friabili, che possono essere dolci o salate, con ripieno di ricotta di pecora (soprattutto nel Campidano) o di formaggio fresco e dall’aroma di limone o di arancia. Tradizionalmente le pardulas o formaggelle vengono servite la domenica di Pasqua.
Le origini delle pardulas-formaggelle-casadinas andrebbero ricercate nei dolci al formaggio che venivano preparati nella Grecia di epoca classica (V-IV secolo A.C). Di dolci simili si parla anche nelle ricette dello scrittore romano Marco Porcio Catone (234 A.C.-149 A.C.) meglio noto come Catone il Censore. Casadinas o casadina è un termine dalla doppia derivazione: “casu” in sardo significa appunto formaggio, quello che in latino veniva chiamato “caseus”. Pardulas rinvierebbe invece al termine “pardula”, parola a sua volta derivata dal latino “quadrula” cioè forma quadrata: quella che aveva un tempo la stessa pardulas-formaggella-casadinas, sigillata con quattro quattro pizzichi fatti sul bordo della pasta per richiudere il ripieno.
Le varianti dolce e salata delle pardulas-formaggelle-casadinas sono tipiche della Barbagia dove la tortina al formaggio fresco viene aromatizzata, nella sua versione salata, con la menta, prendendo il nome di “casadina salida”. In Gallura e Logudoro agli ingredienti si aggiunge anche il prezzemolo, da mettere nel ripieno. Anticamente la casadina veniva fatta anche più grande, non proprio delle dimensioni di una torta ma quanto un piatto sì.